Processo Bassolino
L’udienza inizia con l’avvocato della difesa Impregilo che dopo un elenco di norme leggi e decreti chiede di rivedere la prova documentale del capitano Di Martino perché non tiene conto delle analisi fatte dalla impregilo stessa suglii impianti di Tufino e di alcuni memorandum in lingua inglese della società stessa. La Presidente riserva il riesame di questi documenti per la prossima udienza del 16 giugno e inizia il processo, sentiamo la deposizione del Capitano Di Martino Stefano della polizia giudiziaria provinciale. Al PM Noviello, Di Martino dice di avere una qualifica per lo più ambientale e nel febbraio del 2004 viene incaricato dell’acquisizione documentale e della verifica i 7 impianti di produzione CDR con la guardia di finanza e con i due consulenti tecnici Sanna e Falleni (che abbiamo già sentito).
Nei primi rilievi sugli impianti, Di Martino, nota efficienza degli operatori ma sulle tre frazioni dei rifiuti, quello relativo al sovvallo non seguiva palesemente il ciclo di trattamento, era “inquinato” da gomme, pneumatici e altro che aumentavano il potere calorifero, in più l’ultima parte del lavoro, la vagliatura non era eseguita. La vagliatura e il trattamento anche della FOS doveva avvenire in capannoni pre e post lavorazione ma confluivano spesso in un unico capannone.
Dopo obiezioni varie della difesa, sulla capacità tecnica del Capitano di Martino si passa all’analisi di alcune discariche grazie alle domande di Noviello. La prima ad essere esaminata è quella di 7 Cainate. Il Capitano, nelle sue indagini osserva che l’autorizzazione alla costruzione della discarica è nel 2002 ma nel settembre 2003 il collaudo è parziale e anche la costruzione della discarica. Nel 2004 ci sarà un sollecito per ricevere nuova documentazione per accertare il motivo del completo collaudo richiesta alla FIBE Spa e ad Angelucci, poi nel maggio dello stesso anno ci fu l’acquisizione documentale (e relativa analisi) dei tre rifiuti: CDR, frazione organica e sovvallo. Domanda successiva di Noviello al Capitano Di Martino è sull’attività d’indagine di quest’ultimo e sull’analisi dei sette impianti. Il buon Capitano dal 2001 aveva creato uno schema esemplificativo degli impianti in cui appuntava i valori delle analisi dei materiali. Dopo un po’ di chiacchiericcio da parte della difesa passa a una analisi di alcuni impianti.
CAIVANO: Analisi recuperate 28; con sforamenti del PCI (Potere Calorifero Inferiore) 13; periodo analizzato dal 2 agosto 2001 al 16 marzo 2008
PIANO D’ARDINE: analisi recuperate su 21 impianti; 8 sforamenti di PCI, periodo dal 4 luglio 2001 al 28 novembre 2002
GIUGLIANO: 1 analisi senza sforamenti
TUFINO: analisi dal 3 ottobre al 30 marzo 2001 senza sforamenti
SANTA MARIA CAPUA VETERE: 2 analisi dal 5/03/2002 al 9/12/2001 senza sforamenti.
Dopo questa analisi degli impianti viene svilupato un nuovo punto, il Capitano Di Martino dichiara che nel contratto FIBE era presente un subappalto relativo ai trasporti. La richiesta per il trasporto dei rifiuti doveva prevedere il certificato antimafia. La comunicazione del certificato antimafia viene però interdetta due volte il 22 luglio 2003 dal commissario di governo e il 7 aprile 2004 (appunto da rivedere). Poi viene ripreso il convegno del 2005 della FIBE-FISIA di cui avevamo già parlato nella deposizione della dottoressa Muraro, la relazione tecnica viene presa dalla polizia giudiziaria perché relativa alla gestione degli impianti. Durante il convegno emerge che il trasporto dei rifiuti era pagato dai comuni alla FIBE per il trasferimento in discarica. Il trasporto del rifiuto sarebbe dovuto essere controllato anche da ACEA, dato abbastanza curioso è che la FOS destinata alla provincia di Ferrara non era raffinata mentre per la provincia di Padova lo era. Ovviamente nelle indagini della polizia giudiziaria c’era anche l’ARPAC, di cui sono state sequestrate delle note da parte della polizia. Nella deposizione, il Capitano Di Martino, parla anche del Ing Sorace, direttore di Fiorentinambiente e commissario tecnico, divenuto Responsabile Unico Tecnico dal giugno 2004 in sostituzione di Acampora, e che collaborava alle relazioni stilate dall’ARPAC (per l’Arpac abbiamo già sentito Menna). In una lettera sequestrata del 11/03/2005, si rileva una denuncia via fax indirizzata anche ai PM Noviello e Sirleo, relative alle pesanti difficoltà gestionali e della non lavorazione della frazione organica. Di Lauro dichiarerà al Capitano Martino, poi, che si trattava che la nota era stata indirizzata per sbaglio alla Procura. L’indagine del Capitano Di Martino poi arriva al tema dei Codici CER (Classificazione Europea Rifiuti) attribuiti ai rifiuti in uscita dagli impianti.
Rileverà che al CDR e alla frazione organica era stato attribuito erroneamente un codice pari a 19.12.12, e che per l’organico quello relativo al 19.05.03 (compost fuori specifica). Il problema della rilevazione dei codici era fondamentale per il corretto trasferimento del materiale in discarica. Il controllo della destinazione della frazione organica era eseguito dalla Fibe (Rossi, Muraro, Di Maggio), le indagini del capitano erano sui report in cui erano trascritti i codici CER, gli scarti dei rifiuti dovevano essere attribuiti dalla fibe e fibe campania. Per la raccolta e il trasporto del materiale la FIBE aveva sub commissariato a queste imprese: per Caivano IG.CA: tratta i rifiuti provenienti da raccolta differenziata e la produzione di COMPOST. Nella raccolta spesso erano presenti materiali con Potere Calorifero molto alto (plastica, legno, carta) per Giugliano IRSIDE società autorizzata da Facchi per la raccolta di rifiuti speciali nel CDR. Si occupava anche dell’impianto di Santa Maria Capua Vetere e di Tufino (con Società Ambiente) per Tufino, il Comune di Marigliano con Società Ambiente (abbiamo sentito le dichiarazioni dei tecnici di laboratorio le scorse udienze), si occupava di raccogliere il multi materiale e la frazione secca. Il Capitano Di Martino, nelle sue indagini scopre che nel prriodo 2003-2004 viene autorizzato nell’impianto di Caivano lo smaltimento del rifiuto con il codice CER 20.01.01 (carta e cartone) considerato come rifiuto speciale per l’alto potere calorifero, poi sempre a Caivano vengono trovati più di 340 000 kg di rifiuto codice CER 16.01.03 (pneumatici usati). A Giugliano l’Ecoret si supera e oltre ai pneumatici viene portato anche del multi materiale.
Ultimo punto analizzato da Noviello e quello relativo alla perquisizione degli uffici FIBE-FISIA ad Acerra. Sono documenti messi agli atti. Noviello conclude così l’esame, dopo un po’ di titubanze da parte della difesa, la Presidente riesce a fargli fare il controesame. Inizia il buon Garaventa, pone le sue domande sul contratto, ma non sembra spuntarla dato che il Capitano ripete più volte che lui analizzava le parti che erano di interesse per le indagini e che il suo lavoro era di verifica di denunce fatte. Poi la Criscuolo per i capi impianto, il capitano li ha trovati efficienti.
Poi si conclude con Tuccillo che chiede conferma dei sopralluoghi, il capitano sottolinea che erano presenti sanna e falleni. Dice di non ricordare se ha incontrato Urciuli e Cattaneo (non li ricorda nemmeno di viso). Prossima udienza 16 giugno, dovrebbero essere sentiti Cattaneo e Bertolaso, molta perplessità da parte di tutti per la presenza di quest’ultimo.