Processo Bassolino: avvelenare i terreni scambiando la FOS con il tal quale
Alle 10,15 arrivo all’aula bunker e trovo Antonino Monteleone già seduto per ascoltare il processo, prendo posto accanto a lui e inizia questo nuovo mercoledì.
Oggi è il turno della consulente Lorella Rossi, ricercatrice presso il centro produzione animale settore Ambiente. Le domande,molto tecniche per necessità di conoscenza, sono poste dal nostro Sirleo.
La Dott.ssa Rossi ha lavorato sui processi di stabilizzazione ecologica ed è stata incaricata dalla FISIA per l’ottimizzazione biologica negli impianti realizzati dalla Regione Campania. La sua collaborazione è stata continuativa dal 2004 al 2005 ma c’è stata una precedente collaborazione nel 2002.
Le domande di Sirleo sono sui macchinari utilizzati per la stabilizzazione biologica. La Dr Rossi risponde delineando una differenza tra due diverse linee di stabilizzazioni biologiche:RVA (automatica) e MVA (meccanica). Poi chiede il funzionamento del trattamento nelle due aie di stabilizzazione, i materiali devono essere triturati e l’organico entrerà nelle due linee di stabilizzazione. La MVA sarà aerata e poi umidificata. Altro procedimento importante è il Rivoltamento della massa, proprio per stabilizzarla.
La testimonianza della dr Rossi, grazie a Sirleo, in alcuni momenti sembra contraddittoria. Proprio riguardo al rivoltamento, lei indica come periodo necessario per la stabilizzazione ddi 28 giorni, ma da un conteggio fatto da Sirleo su 5 campi dovevano essere fatti in meno di una settimana e si arrivava a 35 giorni. Qui la consulente, ha ritirato i 28 giorni e le sembrava fattibile un periodo di 35 giorni.
Intanto arriva Nicoletta Mazzone, dell’assise e le signore del comitato dell’acqua (Virginia e Maria).
Procedimento importante era quello della aereazione, che non era fatta al meglio per problemi di personale, erano pochi e scarsamente qualificati, a causa di scontri sindacali dalle 14 alle 16 non veniva effettuato il processo di aereazione che doveva essere assicurato 24 ore su 24. Questa cosa non faceva raggiungere il risultato massimo attendibile.
Sirleo, allora chiede sulla bagnatura della massa che cosa risultava. La dott.ssa tranquillamente risponde che all’inizio non era ottimale e che lo smaltimento del percolato non era stato gestito al meglio. In particolare ogni capannone aveva degli osservatori per raccogliere della massa per il compostaggio (4 settimane per la stabilizzazione) ed era integrato con dell’acqua. Procedimento molto delicato da gestire. A questo punto penso alla scarsa preparazione del personale.
Importantissimi nel dibattimento sono le mail scambiate dai consulenti soprattutto durante il 2002.
Dopo questi punti che mi sono sembrati importati arrivano le domande della difesa e arrivano anche Livia e Anna Fava.
La seconda testimonianza è della Dr Paola Muraro, che rivela dei fatti importantissimi. Lei è della FIBE e inizia i primi rapporti con la FISIA durante un convegno del 2002, questa cosa sembra essere rilevante perché la difesa si è scatenata. Altra cosa importante faceva parte del “Gruppo FOS” con: Rossi, Trombetti. Questa volta tocca a Noviello.
La prima rivelazione, in realtà per me, è che la FOS è utilizzata nel centro-sud e il biostabilizzato al nord.
Anche nella sua testimonianza, con più forza è stata sottolineata l’importanza della bagnatura. Il problema sorgeva nel momento della stabilizzazione, mancava il personale. Lei aveva posto il problema all’ing Cattaneo e a Pompili quando era nella Fisia. Lei delinea una differenza fra FIBE e FISIA, i primi molto più collaborativi ed efficienti degli altri.
Dopo altri momenti tecnici, molto importanti che non riporto perché ho paura di non aver capito bene, la Dr Muraro dice delle cose importanti: anche il tal quale è presente nel MVS e la frazione organica non stabilizzata va direttamente in discarica. Per la stabilizzazione si devono seguire delle temperature, e non erano seguite. La Muraro riferiva a FIBE.
Altro momento molto teso è stato quando ha riferito di aver inviato una raccomandata a Cattaneo perché succedevano cose inquietanti e lei non se la sentiva più di continuare.
Una delle cose inquietanti, era proprio che la bagnatura non veniva effettuata anche di notte (stiamo parlando di Caivano) e che c’era una pausa dalla 14 alle 16. Inoltre era inesistente il processo di igienizzazione del percolato, quindi in discarica andava di tutto e si trasmetteva di tutti. Qui ad Anna sono venuti in mente i gabbiani descritti dalla nostra Francesca Menna.
La scarsa bagnatura faceva avere delle temperature troppo basse che non permettevano una corretta stabilizzazione. Insomma il procedimento, a quanto sentito fino ad ora non era stato mai eseguito correttamente.
Vi lascio questo resoconto un po’ confuso e incompleto perché alle 17 sono andata via e ho lasciato Anna ad ascoltare come hanno distrutto la nostra terra.