Processo Bassolino 13/10/10 “Catenacci : firmavo tutto”
Mercoledì 13 ottobre 2010 – Aula Bunker – Poggioreale, Napoli
Ieri abbiamo assistito all’udienza del processo Fibe-Impregilo anche detto processo Bassolino che si è tenuta nel carcere di Poggioreale (aula bunker), dove è stato ascoltato il teste Corrado Catenacci, commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania per 18 mesi.
L’udienza inizia alle ore 10.30 ad interrogare il teste è il PM Noviello
N= Noviello C= Catenacci
N: conosce i particolari del contratto inerenti il contratto con Fibe?
C: Fibe voleva una valutazione per le discariche di Chiaiano e Capodimonte
N: si ricorda di punti critici delle Cave imputabili a Fibe?
C: furono rilevate discariche non a norma ma Fibe rispose che erano antecedenti al loro arrivo
N: “consegna una nota a Catenacci del commissariato di governo dell’11/Giu/2004 4-3-3-39/CD”
C: la ricordo integralmente
N : in questa nota si contestano irregolarità procedurali della Cava 3 di Chiaiano, rispetto a questa contestazione di mancanza di dati per Chiaiano si ricorda se sono poi arrivati chiarimenti in merito?
C: la Fibe voleva che i rifiuti non fossero trasferiti all’estero a proprie spese ma a spese del Commissariato perchè Fibe voleva fossero utilizzate le sue discariche che risiedevano addirittura nella cinta urbana di Napoli e alcune addirittura vicino le fonti della Ferrarelle e della Lete
N: lei sa se sono state risolte le irregolarità delle discariche?
C: penso proprio di si, non ho la certezza, ma sono certo che fossero state risolte
N: Chiaiano, l’autorizzazione arrivo?
C: non mi ricordo
N: Villaricca?
C: …..
N: SetteCainati fu autorizzata?
C: fu la prima
N: “consegna a Catenacci una nota di un sito sequestrato”
C: il proprietario della cava era un camorrista che aveva acquistato la cava ad un costo irrisorio e poi la aveva rivenduta a Fibe ad un prezzo enorme. La requisimmo estromettendo la cava a Fibe. Successivamente è stata affidata a Fibe direttamente.
N: ricorda una controversia civile legata alla cava di SetteCainati?
C: no, non ricordo
C: cmq alla fine fu disposto il dissequestro
N: lei ricorda un provvedimento, cosa accadde nell’Agosto 2004?
C: la Fibe si era impegnata a mettere a norma gli impianti e quindi bisognava fermarli per motivi tecnici, fu proposta una modifica epocale degli impianti, ma la Fibe proseguì con il CDR
N: ricorda di un accordo con Fibe?
C: no, non ricordo
N: “legge una risposta di Catenacci che in sostanza dice che il Commissariato è contrario all’utilizzo di alcune cave da parte di Fibe”
N: siamo all’Agosto 2004, ricorda chi partecipò alla riunione con Fibe?
C: Cattaneo
N: dopo l’incontro Agosto 2004 ha avuto colloquio telefonico con Piergiorgio Romiti che vole voleva in sostanza la gestione Fibe?
C: si ma gli impegni presi non sono stati mai mantenuti
N: lei ricorda particolari sulla stabilizzazione dell’organico?
C: ricordo che i miei tecnici mi riferirono che c’erano dei sovraccarichi agli impianti
N: erano stati fissati dei limiti? Turiello le ha mai detto quali erano i limiti massimi?
C: io della parte tecnica mi interessavo relativamente, ma mi ritrovai sotto processo a Tufino per ripetuti incendi. I rifiuti erano molti.
N: ricorda provvedimenti di Rotoimballatura?
C: no, ma se è scritto sicuramente
N: sa che cosa era?
C: si imballavano i rifiuti, ma si rivelò un problema peggiore del male
N: ordinanza 23 Set 2004 il Comune di Napoli con l’Asia è autorizzato all’autoimballatura, ricorda provvedimenti che limitavano i conferimenti?
C: si ricordo bene, un provvedimento sulla base del parere dei tecnici
N: si ricorda dove venivano imballati, dove andavano smaltiti?
C: non mi ricordo, venivano messi in un posto con una X (ics)
N: ci fu un cronoprogramma per garantire la manutenzione dei CDR?
C: la Fibe voleva che lo Stato facesse una spesa di 25MLN di € perchè i rifiuti erano troppo in ingresso, soldi mai dati alla Fibe
N: ricorda il cronoprogramma a chi fu consegnato?
C: forse ai tecnici e a me per presa visione
N: ricorda se Fibe aveva messo apposto gli impianti?
C: ricordo di si, c’erano i tecnici sugli impianti che controllavano continuamente
N: ottobre 2004, ricorda una riunione in prefettura a Benevento dove si espresse in merito della Fos prodotta da Fibe?
C: avevo nominato due consulenti, di cui uno di Milano, erano dati datimi dai tecnici
N: il 29 Ott 2004 lei ha detto nel verbale “preciso che non preso visione ma mi avvalgo del parere dei tecnici”
C: si ricordo
N: negli incontri che faceva nell’Ott. 2004 ricorda che cosa le riferiva Sorace sulla qualità del CDR?
C: secondo Sorace c’erano sempre dei margini di miglioramento, ma poi fù lo stesso Sorace a confermarmi che gli impianti non potevano più ritornare a lavorare a norma, almenochè non fosse stato fatto l’intervento da 25MLN di €
N: cosa ricorda degli stoccaggi interni degli impianti (2004)
C: divennero eccessivi e dissi a Fibe che dovevano smaltirli, Fibe si giustificava con il fatto che noi non avevamo aperto le discariche
N: sà qualcosa degli stoccaggi interni?
C: è capitato che i rifiuti sostassero più del previsto
N: ricorda la riapertura di Piano D’Ardine?
C: il procuratore di Avellino mi disse che sarei stato coinvolto da un provvedimento giudiziario, così revocai l’apertura….mi sono confuso forse si trattava di Benevento, no rettifico Piano D’Ardine non ricordo nulla
N: per le iniziative da intraprendere contro Fibe, con chi ne discuteva?
C: sempre con gli avvocati dello Stato, Polizzi e Angelo D’Amico
sunto : “Viene fuori che la Fibe riscuoteva dai Comuni un 6% come tassa per smaltire i rifiuti di cui l’1% andava allo studio legale dell’Avv. Magrì. Ma questa non era una cosa legale (dice Catenacci). Le cose peggiorarono in maniera tale che all’inizio del 2005 rassegnai le mie dimissioni”
sunto : “alla presenza di Berlusconi e di diversi Ministri a palazzo Chigi, fu stabilito un metodo per far accedere i Comuni a prestiti…solo il comune di Napoli aveva debiti per 80 MLN di € nei confronti di Fibe”
N: nel 2004 le balle dove andavano?
C: Giugliano, Villaricca e in un sito in provincia di Benevento, Villaliterno
N: Fragneto Monforte?
C: si anche
N: Paolisi?
C: no non mi pare ci fossero Ecoballe
N: lei ricorda quanti rifiuti erano ancora da conferire agli impianti?
C: diverse centinaia di tonnellate
N: perchè non entravano i rifiuti?
C: ogni volta che dovevamo aprire una nuova discarica c’era una rivolta
N: come mai c’erano 200.000 tonnellate non entrate?
C: bisognerebbe chiederlo a Fibe, ricordo che nel 27 Feb 2004 nessuna regione voleva i rifiuti della Campania
N: ricorda qualche provvedimento preso da lei nei confronti di Fibe?
C: diffidavo la società a proseguire pena l’addebito dei releativi oneri di smaltimento, in via Filangieri Fibe aveva i suoi uffici, Cattaneo mi spiegò che gli impianti erano costruiti bene, ma i rifiuti erano troppi e bisognava smaltirli altrove
N: quali valori massimi doveva avere la FOS come indice Respirometrico?
C: era una cosa che riguardava i tecnici
N: i suoi tecnici interloquivano con i tecnici di Fibe?
C: certo, continuamente…facevano esami, nel contratto era scritto che Fibe anche se la raccolta differenziata fosse stata ZERO doveva smaltire i rifiuti
N: a che servivano le analisi di laboratorio?
C: per determinare le responsabilità di Fibe rispetto al contratto e in quel periodo 24 Gen 2005 iniziammo a prendere in considerazione di rescindere dal contratto, ci fu proposto di additivare il tal quale con pneumatici tritati, ci fu fatta una richiesta formale, ma fu da noi responta e facemmo ricorso al Consiglio di Stato
N: che periodo era?
C: primavera 2005
sunto : ” in un documento consegnato a Catenacci si evince che già nel Dic 2003 la Fibe faceva richiesta di additivare i rifiuti e Catenacci risponde che ricorda e conferma tutto anche se lui era commissario dal 2004″
C: non so che esito ha avuto quella richiesta (riferendosi all’additivazione)
N: questo tema da chi fu affrontato?
C: dai tecnici, SubCommissario e i RUP (responsabile unico provvedimento), Sorace e De Biase, Barbato Cosimo e il comitato scientifico
N: 10 Feb 2005 il dott. Mascazzini invia un parere sull’additivazione
C: Fibe non poteva aumentare la tariffa sui rifiuti, non ricordo se io avessi fatto un provvedimento del genere
N: SetteCainati e il suo ampliamento
C: si ricordo che Turiello e i tecnici facevano i calcoli
N: sulla discarica e il suo incendio, avete accertato la conformità 36/03 della disciplina sulle discariche?
C: accertammo che la copertura del suolo sottostante non fu fatta a regola d’arte
N: a SetteCainati cosa doveva essere conferito?
C: quello che la legge prevedeva, FOS e solvati
N: Montesarchio?
C: FOS e solventi (tra 2005 e 2006 Catenacci è sotto processo per Montesarchio)
N: Basso dell’Olmo (Salerno)
C: no non ricordo…si si ricordo entrò in funzione in autunno 2005
N: che rifiuti era autorizzata a ricevere?
C: FOS e solvati
N: “consegna una documentazione relativa a Basso dell’Olmo del 3/4/06 a Catenacci”
C: non ho mai visto questo documento
N: i valori di analisi di Acea sulla FOS furono esaminati anche da Sorace e De Biase?
C: penso proprio di si
N: impianto di Battipaglia, Sorace e De Biase trasmettono le note di trasmissione?
C: queste note è difficile che le vedessi
N: le analisi dove arrivavano per prima?
C: competente era De Biase, venivano mandate al Commissario o al Sub Commissario
sunto :” Catenacci manda una nota alla Procura della Repubblica dove precisava che nonostante i 25MLN di € non si sarebbe migliorata la situazione. Il piano di 25MLN nasceva dalle interlocuzioni tra Protezione Civile e Fibe. Esisteva un atto normativo alla base con firma del Presidente del Consiglio dei Ministri”
N: chi gestiva i nuovi codici CER?
C: il mio staff tecnico in maniera esclusiva, il SubCommissario e i 2 RUP, dal 2005 in poi un docente dell’Università di Potenza
N: a Mar 2005e successivi come si andò avanti?
C: furono aperte altre discariche….non mi ricordo bene
N: Ott 2005 cosa si fece con gli impianti ?
C: aspettavamo la cessazione del contratto la collaborazione diminuiva sempre di più, l’iter fu molto lungo io lo seguii dai giornali
alle 13.05 circa finisce i suoi interventi il PM Noviello
Interviene il rappresentante legale dell’Ing. Mogavero che rivolge diverse domande a Catenacci
sunto : ” Catenacci : io firmavo tutto , ma la mia firma era una presa di responsabilità, ma non assumo la responsabilità delle questioni tecniche. L’avvocato chiede se ricordasse di alcuni incontri/riunioni e ne esistessero i verbali. Catenacci risponde di si e dice che non capiva nulla di queste questioni tecniche, io non discutevo, mi limitavo ad essere presente, i tecnici discutevano”
alle 13.20 prende la parola l’Avv. Tuccillo difensore di Cattaneo
T: lei sapeva che le ecoballe dovevano andare nell’inceneritore di Acerra
C: si, ma l’inceneritore non era pronto a causa di Fibe
T: gli incontri avuti con politici e Vescovo erano di impedimento alla realizzazione dei lavori?
C: il ritardo era dovuto anche a politici e parlamentari…erano decine
T: chi animava le piazza?
C: non so, ma in quel momento non si poteva costruire
T: Fibe presentò difficoltà?
C: Fibe quando ha voluto costruire il muro di recinzione, l’ha realizzato!
T: il Ministero dell’Ambiente rilasciò l’autorizzazione all’allaccio all’energia elettrica?
C: il 29 Aprile 2004, ricordo bene
T: estate 2004 con l’esercito viene aperto il cantiere
C: ci fu uno scontro con la Polizia e poi mai più
T: sulla base di quale normativa avete preso le decisioni?
C: in base alle norme dello Stato, mi avvalevo di due avvocati di Stato, molti tecnici dicvano che nell’inceneritore si poteva bruciare qualsiasi tipo di rifiuto, ma noi ci attenevamo alle norme e al controllo
sunto : ” ci sono una serie di interventi in opposizione alle domande di Tuccillo, da parte del PM Noviello, in linea di massima, vengono sempre accolte dal Giudice tranne una volta, si evince da questa lunga serie di opposizioni del PM Noviello che l’avv Tuccillo cerca di riproporre sempre le stesse domande al teste.
Durante questo batti e dibatti il Prefetto Catenacci parla di “ciclo INTEGRALE dei rifiuti”. Interviene il Giudice che è costretto a riformulare la domanda al posto di Tuccillo quindi chiede cosa fosse accaduto sino al sequestro dell’impianto? Catenacci risponde che venivano prodotte delle ecoballe il cui contenuto non era contrattuale se i PM non fossero intervenuti forse avrebbe funzionato un pò meglio.Ma poi emersero comunque le deficienze dellimpianto.
Interruzzione di 30 minuti, si riprende alle 14.55
sunto : si riprende con le domande sempre da parte di Tuccillo, ma in generale trovano sempre le stesse risposte date in precedenza da Catenacci, dove Catenacci esplicita in modo chiaro che lui non riteneva che l’additivazione dei pneumatici al CDR non fosse cosa buona.
Avvocato di Piergiorgio Romiti
A: cosa accadeva e a chi riferivate?
C: tutto quel che accadeva veniva riferito sempre alle forze dell’ordine, ricordo che c’erano ben 21 rappresentanti delle forze dell’ordine
A: i rifiuti venivano bagnati?
C: è un sospetto che ci venne, perchè la Fibe poteva avere un maggior introito dovuto al maggior peso dei rifiuti. La magistratura e le autorità competenti sono sempre state informate. Come quando venivano conferiti in discarica rifiuti ospedalieri. Ho fatto per 18 anni il Prefetto e non ho mai protetto interessi privati se non quando è stato neccessario (riferendosi alla custodia degli impianti di Fibe). Tenga presente che ho denunciato i Fratelli Pellini che si trovano difronte all’inceneritore di Acerra ed adesso mi trovo sotto processo per calunnia perchè pare non siano più camorristi.
A: conosceva quali erano i processi dell’invio dei rifiuti all’estero?
C: no, assolutamente.Abbiamo proseguito con questa attività avviata precedentemente non dal mio commissariato addebitando i costi alla Fibe.
A: quando ha conosciuto Piergiorgio Romiti?
C: nel 2004, nell’ufficio di Bertolaso a Roma, era presente l’avv. Figliolia, era un incontro convocato da Bertolaso, l’ing. Romiti si dichiarò disponibile a lavorare affinchè la Fibe rispettasse il contratto e andasse avanti.
L’ing. Romiti disse “ma lei ci considera la banda bassotti?” e qundi l’incontro prese una piega aspra. I nostri rapporti furono improntati su un minimo di cordialità.Romiti di fronte le mie contestazioni eccepiva che non avevo avviato l’inceneritore, eccepiva che pagavamo in ritardo, eccepiva che la Fibe aveva comprato tante discariche che non venivano messe in funzione.
A: quando fu dato mandato agli avvocati di recedere dal contratto?
C: dalla fine del 2004 inizio 2005, incominciammo a capire che la situazione ormai non era più sotto controllo
sunto : il 29 Dic 2004 iniziano le sperimentazioni di additivazione nell’impianto di CDR di S.Maria C.V.
Avvocato Fusco difensore di Antonio Bassolino
F: era nei poteri del commissariato risolvere il contratto?
C: si
F: come mai è dovuto trascorrere 1anno e 8 mesi prima di intervenire con un decreto legislativo?
C: i primi 2-3 mesi sono trascorsi per esamirare la mancanza di discariche, organizzare gli uffici, poi ce stato il sequestro della Magistratura, i rifiuti per le strade. Abbiamo puntato al dissequestro degli impianti. Sono trascorsi 8 mesi per arrivare ad un gesto drammatico e nel frattempo l’avvocatura dello Stato studiava i provvedimenti e le sue conseguenze.
F: lei non ha attivato il suo potere giuridico per sciogliere il contratto? il 23 Ago 3004 in una nota, l’avv. Figliolia denuncia frodi, quali sono stati i problemi che hanno impedito di sciogliere il contratto?
C: abbiamo maturato la convinzione di rescindere il contratto, Bertolaso, Figlilio, Spaziale e Aiello (e altri ma non ricordo bene) mi suggerirono di rescindere con un provvedimento di tipo governativo perchè avrebbe avuto più forza. Non mi fidavo dell’Arpac, fui affidato di compiere le analisi all’ACEA
sunto : l’avvocato chiede se sapesse se gli impianti fossero mai andati a regime, ma Catenacci chiede il significato di regime, emerge poi che l’unica alternativa dopo il blocco degli impianti era portare i rifiuti all’estero, per 500.000€ al giorno, il commissariato se avesse avuto i soldi per anticiparli a Fibe l’avrebbe fatto, ma la verità era che la Fibe non gli ha restituiti e gli han dovuto fare causa civile per riaverli. Alle 17.30 Catenacci non ce la fà più ad andare avanti è stanco chiede una pausa, poi dopo si procede in modo più spedito. Viene chiesto a Catenacci cosa mancasse al suo arrivo all’inceneritore e lui risponde che mancava l’aut. Min Ambiente, allaccio illuminazione, antincendio, recinzione ecc ecc. L’avv. precisa che Bassolino è sempre stato favorevole alla realizzazione dell’inceneritore di Acerra.Catenacci dice se la Fibe voleva costruire l’impianto perchè è andata dalle Banche per chiedere soldi che poi non ha avuto? Voleva costruire l’inceneritore non avendo soldi? Se ha avuto i soldi li ha avuti dopo di lui.Si attribuisce il merito di aver risolto un contratto che stava in piedi da 14 anni. Ricorda che gli impianti non erano ne stati collaudati ne mai messi in funzione. Aggiunge che per l’inceneritore di Santa Maria la Fossa, la Fibe aveva acquistato i terreni e li aveva predisposti, ma non ebbe mai l’autorizzazione.
Un avvocato di cui non ricordo il nome pone altre domande a Catenacci
A: chi doveva fare gli impianti di compostaggio?
C: so che c’erano dei finanziamenti, c’erano alcuni Comuni che si erano fatti avanti, ma non so se sono stati fatti, nel dettaglio non sono in grado di rispondere
A: “fà presente che erano stati ordinati ben 3 impianti di compostaggio costruiti e mai stati ritirati”
sunto : Catenacci risponde ad altre domande e dice di aver presentato per ben 3 volte le sue dimissioni, l’ultima a Sett 2006, nel 2005 il governo lo ha invitato a proseguire e poi si è dimesso perchè non cera la possibilità della normalizzazione della situazione. La Fibe-Fisia richiese un incontro di Governo per chiedere un anticipo per la costruzione dell’inceneritore nel 2004
in ultimo il PM Noviello chiede la parola per rivolgere alcune domande a Catenacci, quella più rilevante è la seguente
N: come fa a dire che la gente che protestava erano camorristi?
C: la mia era una convinzione, un elemento per me era l’imprenditore Pellini, penso che le proteste le organizzava lui
Il Giudice al termine dell’udienza (19.20 circa), dice che probabilmente il processo non terminerà nemmeno per il termine previsto del Dicembre 2012 e che la prossima udienza è fissata per il 20 Ottobre 2010 alle ore 11.30