Processo Bassolino: le istituzioni sapevano

Udienza del processo Impregilo-Bassolino di mercoledì 25 marzo.
26 marzo 2009 - Inviato Idv

"Udienza del processo Bassolino, aula bunker del carcere di Poggioreale di Napoli. Oggi è stata una giornata ancora dedicata ai teste, il primo ad accomodarsi davanti ai giudici è stato Ettore D'Elia, consulente tecnico del Ministero dell'ambiente durante la gestione di Altero Matteoli nei primi anni del governo Berlusconi fra il 2001 e il 2003, che ha ribadito come fin dal primo momento, nell'attesa della costruzione dell'inceneritore, si era stabilito che il combustibili da rifiuti prodotto negli impianti campani sarebbe stato portato altrove.
I pm Noviello e Sirleo gli hanno fatto diverse domande sui suoi rapporti con Salvatore Acampora, che con Giulio Facchi, in qualità di ex commissari, imputati in questo processo per imputazioni che vanno dalla frode in pubbliche forniture a truffa aggravata. Dalla testimonianza di D'Elia è emerso che il Ministero dell'ambiente era al corrente delle trattative in corso in Campania, e quindi anche di eventuali disfunzioni e problemi della gestione di questa operazione, di cui Impregilo aveva l'incarico della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti di tutta la regione Campania.
Dopo D'Elia è toccato al teste Dario Scalabrini, che fra il 2000 e il 2003 è stato capo della segreteria dell'allora sindaco Bassolino, curatore delle comunicazioni esterne di Fibe, una delle cinque società imputate in questo processo.
I pm gli hanno chiesto dettagli sulla sua carriera professionale, ed è emerso che Scalabrini era bersaglio di numerose richieste di assunzione, lui stesso ha detto di aver segnalato i nomi di due persone per l'assegnazione di ruoli modesti all'interno di Fibe. Circostanza già riferita dall'imputato Salvatore Acampora, ex direttore tecnico del commissariato di governo.
Dunque, dei quattro teste previsti oggi ne sono sta ti sentiti soltanto due.
Ora sentiamo le dichiarazioni dell'avvocato Cavalli, difensore del direttore generale della Fibe.

Avv.Cavalli: Quella di oggi, secondo me, è stata un'udienza pressoché inutile perché l'oggetto delle indagini promosse dai Pm non riguardano certamente la contestazione che viene mossa a entrambi gli imputati, per il resto mi sembra comunque ci siano stati chiarimenti utili, nel senso che hanno consentito di fugare aspetti suggestivi, che erano stati prospettati dall'accusa.

D.Martinelli: Però insomma, pare che emerga comunque che degli impianti mal funzionanti fossero un po' tutti al corrente. O sbaglio?
Avv.Cavalli: Che le condizioni critiche influenzassero il rendimento degli impianti è vero ed erano tutti quanti al corrente, anche i vertici nazionali, per quanto riguarda le cause del funzionamento c'è molto da dire perché, anzi, la bontà progettuale ed esecutiva, era certificata proprio da organi istituzionali e non da privati o da società private interessate allo sviluppo dell'attività di raccolta dei rifiuti.

Udienza terminata all'inizio del pomeriggio, i giudici hanno rimandato il tutto all'otto di aprile e non a mercoledì prossimo, che sarà il primo aprile, perché ci sarà l'astensione dal lavoro degli avvocati, per altro mercoledì prossimo era attesa la deposizione ulteriore dell'ingegner Pomodoro che non aveva terminato la scorsa settimana, ingegner Pomodoro che tornerà l'otto di aprile, vale a dire fra due settimane.

Ultimo appunto: continua ad essere vietata ai giornalisti la registrazione di queste udienze, e il dettaglio che ci fa un po' pensare è il fatto che soltanto i giornalisti non possono entrare in aula col telefonino, tant'è che di giornalisti presenti, a parte io e l'inviato di Radio Radicale, non ce ne sono altri e quelli che arrivano rimangono poco tempo perché evidentemente, rimanere senza telefonino per sei o otto ore può provocare dei problemi a qualunque giornalista sul campo, che dev'essere aggiornato ed informato per occuparsi anche di altre cose.

 

Per oggi è tutto ci rivediamo qui, per il processo Bassolino, l'otto di aprile."

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