Processo Bassolino: le responsabilita' dei costi

Udienza del processo Impregilo-Bassolino di mercoledì 18 marzo.
21 marzo 2009 - Inviato Idv

"Udienza fiume, anche oggi, cominciata alle 10 di stamattina e finita alle 5 del pomeriggio.
Nella prima parte c'è stato il completamento del contro-esame dell'ex senatore Tommaso Sodano. I difensori hanno puntato sulle sue presunte posizioni ideologiche contrarie alla termovalorizzazione dimostrate dalla sua partecipazione alle proteste contro la costruzione dell'inceneritore di Acerra.
Luigi Tuccillo ha detto che FIBE non aveva convenienza a stoccare le ecoballe, mentre Massimo Krogh, che difende Bassolino, ha sostenuto che i costi dell'emergenza spettavano al Commissariato e non alla FIBE come risulta dalla relazione della commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, che a pagina 24 prevedeva che il Commissariato doveva sostenere l'aggiudicatario FIBE per lo stoccaggio delle balle.
Il PM Giuseppe Noviello ha chiesto al teste di precisare le sue conoscenze sulla questione delle discariche, sugli impianti di compostaggio, e sul destino della frazione organica (che doveva essere stabilizzata, ma che invece finiva in discarica).
Noviello poi ha provato a depositare un documento di prova, già respinto in precedenza con ordinanza dal Tribunale, ossia il testo dell'audizione in commissione bicamerale di Antonio Bassolino.
Le difese si sono opposte, sostenendo che il PM vorrebbe che il teste riferisse su dichiarazioni dell'imputato Bassolino, cosa vietata dal codice di procedura penale, e che stia provando ad acquisire come prova un documento che il Tribunale ha già ritenuto non ammissibile. Il Tribunale ha accolto l'opposizione.
Nel pomeriggio ha deposto Sergio Pomodoro, il dirigente che si occupava per Impregilo dei progetti energetici. Il PM Noviello gli ha fatto ricostruire le fasi della progettazione, realizzazione e gestione degli impianti CDR facendogli ricostruire la catena di comando all'interno dell'Associazione Temporanea di Imprese (ATI) denominata FIBE (sigla ottenuta dai nomi delle imprese FISIA, IMPREGILO e le tedesche BABCOCK ed EVO Oberrhausen).
La gara aveva come unico elemento valutativo la tariffa di smaltimento.
Noviello ha voluto sapere di incontri e riunioni svoltesi pochi giorni prima della chiusura della gara e chi vi aveva preso parte (in particolare di uno a Sesto San Giovanni).
Vinta la gara, la progettazione è partita subito assieme ai primi dubbi. I tedeschi fecero fare studi da cui risultò che il potere calorifico dei rifiuti impiegati a Napoli sarebbe stato inferiore ai paramentri di legge.
Risultati analoghi giunsero dalla Montgomery Watson (MWH) a differenza dei risultati dell'Università di Ferrara, commissionati da Fisia, che invece erano più vicini al valore minimo di legge.
Al gennaio 2002 risalgono i primi test, definiti soddisfacenti, sull'impianto di Caivano. Insoddisfacenti invece i risultati dei test fatti all'impianto di Giugliano.
E poi ancora, CDR di diverse qualità stoccati in balle uguali e senza differenziazione, e problemi di bilanci di massa a Tufino.
La deposizione di Pomodoro continuerà nell'udienza del 1 aprile. Mercoledì prossimo, che sarà il 25 marzo in aula ci saranno i testi D'Elia, Scalabrini, Volpe e Principale.
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