Lettera al Sindaco di Napoli e all'Assessore all'Ambiente

Impianti per il trattamento termico dei rifiuti della Fissore Agency di Montecarlo

8 luglio 2011 - Coordinamento Regionale Rifiuti

Al Sindaco del Comune di Napoli
Palazzo S. Giacomo - Piazza Municipio
80132 Napoli
e-mail: sindaco@comune.napoli.it

 

All'Assessore all'Ambiente del Comune di Napoli
Palazzo S.Giacomo - Piazza Municipio
80132 Napoli
fax 081-7954053
e-mail: assessorato.ambiente@comune.napoli.it

 

 

Oggetto: Impianti per il trattamento termico dei rifiuti della Fissore Agency di Montecarlo

Signor Sindaco,

Signor Assessore,

siamo venuti a conoscenza, tramite un articolo pubblicato sul quotidiano il Mattino del 30 giugno u.s., che l'Amministrazione comunale di Napoli avrebbe convocato per lunedì 4 luglio 2011 i rappresentanti della società Fissore Agency di Montecarlo per farsi illustrare i dettagli del loro progetto per il trattamento termico dei rifiuti. 

Tale decisione ci lascia molto perplessi e contrariati perché se è vero che codesta Amministrazione, come ha dichiarato più volte il Sindaco, ha intenzione di realizzare nella città di Napoli una vera e propria "rivoluzione ambientale", che segni in maniera forte una discontinuità rispetto alle scelte operate negli  ultimi 18 anni in materia di rifiuti, allora il progetto della Fissore Agency ci appare, stando alle informazioni reperibili dalle relazioni presenti sul loro sito internet, in palese contrasto con le indicazioni programmatiche che hanno portato codesta coalizione al governo della città.

Se è vero, infatti, che codesta amministrazione intende perseguire obiettivi di raccolta differenziata porta a porta al 70% estesi in prospettiva a tutto il territorio cittadino; che intende promuovere la realizzazione di impianti per il trattamento meccanico manuale (TMM) a freddo, finalizzati al recupero totale della materia (RTM); che intende realizzare impianti di compostaggio per il recupero della frazione umida da utilizzare come fertilizzante per i terreni agricoli, ci chiediamo che senso abbia impiegare tempo ed energie, preziose in questa fase di crisi, per interessarsi nei dettagli di impianti, che al di là della loro efficacia tutta da dimostrare, sono finalizzati al trattamento termico dei rifiuti (le plastiche in particolare), simile a quello che codesta amministrazione afferma giustamente di voler evitare, ovvero realizzazione dell'inceneritore di Napoli est.

Ci chiediamo che rivoluzione ambientale potrebbe mai essere quella che utilizza impianti che trattano rifiuti indifferenziati (e postulano quindi l'assenza o quanto meno un basso livello di raccolta differenziata) con la finalità di produrre energia dalle plastiche trasformate in combustibile (e bruciate in impianti tipo i gassificatori) e dal biogas ottenuto dalla frazione organica (comprensiva dei materiali cellulosici) trattata in appositi digestori anaerobici.  Che rivoluzione ambientale potrebbe mai essere quella che utilizza impianti che recuperano solo vetro e metalli (dai quali non si può utilmente ottenere energia) e, dal trattamento anaerobico della frazione organica, residuano un digestato solido ricco di materiali cellulosici non utilmente trasformabile in compost di qualità per l'agricoltura (e che quindi, si può ipotizzare, destinato a smaltimento).

Temiamo che si tratti di un altro "impianto miracolistico" pubblicizzato sull'onda dell'emergenza che non prelude ad alcuna rivoluzione ambientale perseguibile, viceversa, unicamente attraverso il riciclo totale della materia e l'avvio della filiera dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata.

Senza considerare poi che un eventuale accordo con la monegasca Fissore metterebbe in discussione anche il Patto Pubblico-Privato con gli imprenditori campani per il finanziamento e la realizzazione degli impianti di compostaggio. Patto che, Signor Sindaco, Lei ha ratificato proprio in questi giorni e che, a suo dire, dovrebbe costituire lo strumento attraverso il quale Napoli potrà rendersi autonoma nella gestione dei rifiuti. L'accordo, oltre ad essere di fatto vanificato, rappresenterebbe un'ulteriore schiaffo per quella parte sana dell'imprenditoria locale che, dopo il monopolio della camorra e quello delle grosse imprese del nord Italia, verrebbe, ancora una volta, esclusa dal ciclo di gestione dei rifiuti.

Non conosciamo l'esito dell'incontro con la Fissore ma ci è parso opportuno farVi conoscere fin d'ora la nostra contrarietà a tali soluzioni che, nella misura in cui prescindono da una corretta raccolta differenziata dei rifiuti finalizzata al recupero della materia,  potrebbero porsi in contrasto, oltre che con le scelte programmatiche dell'Amministrazione comunale, anche con la gerarchia europea in materia di rifiuti. In tal senso gli impianti in questione potrebbero costituire un ulteriore ostacolo allo sblocco dei fondi comunitari congelati a seguito della procedura di infrazione che pende sulla nostra regione. Procedura che questa Amministrazione afferma di voler contribuire ad archiviare attraverso quella "rivoluzione ambientale" di cui, a nostro parere, gli impianti della Fissore Agency non fanno parte di sicuro.

 

Cordiali saluti

Coordinamento Regionale rifiuti della Campania (CO.RE.Ri)
http://www.rifiuticampania.org
- contatti@rifiuticampania.org
Tel: 334-6224313 / 393-5477300

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