Comunicato Stampa
Con le nomine, avvenute in questi giorni, dei Commissari incaricati di realizzare gli impianti di digestione anaerobica presso gli STIR della Campania, che fanno seguito alle nomine dei Commissari per la realizzazione degli inceneritori, il Presidente Caldoro ha dato il via all’attuazione del Piano in palese violazione della procedura di Valutazione Ambientale Strategica ancora in corso. Questo modo di procedere impedirà qualsiasi modifica e miglioramento al pessimo piano presentato nelle scorse settimane. Così la consultazione dei cittadini campani sul contenuto del Piano, se mai verrà realizzata, sarà l’ennesima farsa, come ormai accade da 17 anni a questa parte. Un modo per convincere l’Europa a sbloccare i fondi congelati a causa della procedura di infrazione contro la nostra regione, mostrando un rispetto formale delle regole comunitarie mentre si continua a violarle nella sostanza, facendo uso, ancora una volta, di una normativa straordinaria che non avrebbe più alcuna ragione d’essere dopo la dichiarazione governativa di fine emergenza del dicembre 2009.
Per questo abbiamo ritenuto necessario mettere al corrente la Commissione Europea di tale situazione, ritenendola un aspetto fondamentale da valutare in sede di decisione sulla procedura di infrazione. La Dott.ssa Pia Bucella, che capeggiava la delegazione in visita a Napoli nel novembre scorso, è stata destinata, per un normale avvicendamento, ad altro servizio ma vi è la certezza che le osservazioni del CO.RE.Ri. troveranno la stessa necessaria attenzione, in particolare sulla questione della partecipazione del pubblico ai processi decisionali, anche nel funzionario che la sostituirà.
E d’altronde anche il Commissario all’Ambiente Potoçnik, pur nella differenza di visione strategica che contraddistingue la posizione del CO.RE.Ri. rispetto a quella europea, ha dimostrato attenzione al problema dei rifiuti in Campania. Intervistato dal quotidiano IlSole24Ore il 29 marzo scorso il Commissario aveva dichiarato: “Dobbiamo essere sicuri che il programma italiano è credibile e che sarà gestito in modo corretto”. E alla domanda del giornalista su come risolvere la vicenda dei rifiuti a Napoli aveva ribadito: “In primo luogo, separando i rifiuti per consentirne il riciclo” per poi sottolineare che “La nuova direttiva quadro che i paesi stanno recependo chiede che ogni stato membro tratti i rifiuti secondo una gerarchia ben precisa”.
Purtroppo la proposta di Piano regionale non definisce obiettivi per il breve periodo, non è credibile sul lungo, non punta sul riciclo ma sull’incenerimento e non rispetta la gerarchia europea. Siamo fiduciosi quindi che, a queste condizioni, lo sblocco dei fondi europei non ci sarà. Perché, sempre secondo Potoçnik, per l'erogazione di fondi europei è necessario rispondere "a dei criteri". Il primo di questi criteri è che ci sia "un piano di gestione" valido e che non si continui ad agire in una gestione straordinaria sul tema rifiuti. “La Campania si deve attivare per rientrare nella normativa europea”. Ed è proprio una gestione straordinaria, fuori dalle regole europee, quella che la Regione Campania sta attuando in questi giorni, ricorrendo ad ordinanze commissariali in assenza di un piano di gestione. Ora l’Europa lo sa e ci aspettiamo decisioni consequenziali.
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