La Commissione UE risponde al Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania (CO.RE.ri.)
In merito al contenuto delle osservazioni del Coordinamento Regionale rifiuti, in cui venivano analizzate le varie bozze del suddetto piano, la UE dichiara che terrà conto delle informazioni trasmesse, in sede di valutazione del Piano, secondo quanto previsto in sede comunitaria per tutto ciò che proviene da organismi rappresentativi della cittadinanza attiva, quale è appunto il CO.RE.ri., realtà costituita da innumerevoli comitati locali e associazioni ambientaliste rappresentativi dell'intera regione.
La UE, dunque, preso atto della fondatezza delle nostre osservazioni e delle valutazioni strategiche in merito all'attuale gestione dei rifiuti e al futuro piano regionale, dichiara che utilizzerà le informazioni ricevute anche nell'ambito del procedimento per infrazione già in corso.
Il Coordinamento Regionale rifiuti, nelle sue osservazioni, ha sottolineato tutte le incongruenze presenti nel piano regionale, evidenziando inoltre il fatto che, ancora una volta, da parte delle autorità italiane, non vi sia alcuna intenzione di rispettare e di far rispettare le normative sulla raccolta differenziata, per la quale, nello stesso piano, viene posto un obiettivo limite inferiore al 50%, funzionale dunque a concretizzare il delirio inceneritorista, con il quale si rischia di condizionare negativamente le politiche ambientali regionali per i prossimi decenni, nonostante la Campania sia già martoriata da oltre 16 anni di continue "emergenze". L'odierno disastro ambientale della Campania è del resto una conseguenza di politiche strategiche, in tema di rifiuti, tragicamente sbagliate, condizionate da superconsulenze milionarie, inclusa quella del Prof. Arena, che già nel 1996 collaborava con il Commissariato ai rifiuti e che nel 1999 ha fatto parte della commissione di gara che ha aggiudicato l'appalto per lo smaltimento dei rifiuti campani al vergognoso progetto di Fibe-Impregilo. Eppure oggi allo stesso personaggio viene affidata prima la redazione del piano provinciale di Caserta; poi, l'assessorato all'ambiente della stessa provincia; ed infine, dall'Assessore regionale all'ambiente Romano, la redazione del suddetto piano regionale. Caduta invece fortunatamente la sua candidatura come Commissario agli inceneritori.
La Commissione UE ha infine ritenuto importante invitare il CO.RE.ri. a formalizzare le proprie osservazioni in sede valutazione ambientale strategica (VAS), atto del resto già concretamente programmato dal Coordinamento.
Di fatto, nell'ambito della VAS, sono stati preliminarmente selezionati dalla regione Campania quasi esclusivamente interlocutori legati al mondo imprenditoriale, riservando un ruolo marginale alle organizzazioni di cittadini rappresentative dei territori interessati. Quello che desta poi innumerevoli sospetti è il fatto che la divulgazione del piano regionale sui rifiuti sia avvenuta con estremo ritardo e che bozze dello stesso siano state preliminarmente rigirate alla sola stampa compiacente, mentre, contrariamente a tutte le norme di trasparenza nazionali ed europee - aspetto che abbiamo ampiamente censurato in sede UE - si tentava di tenere i cittadini assolutamente all'oscuro delle indecenti linee strategiche del piano: un piano, va sottolineato, incentrato esclusivamente sul recupero energetico e sullo smaltimento in discarica più che sul riciclo dei materiali, come ampiamente auspicato dalle comunità locali dell'intera regione.
Coordinamento Regionale rifiuti della Campania (CO.RE.Ri)
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