Comunicato del CO.RE.ri sulla campagna referendaria per la ripubblicizzazione dell’acqua
Il CO.RE.ri., dopo un’articolata discussione sull’opportunità di sostenere la campagna referendaria per la ripubblicizzazione dell’acqua, evidenzia che il valore simbolico e politico del referendum è inquinato dal sostegno ad esso dato dai partiti e dal mancato riferimento, nel manifesto di presentazione dell’iniziativa, al vuoto legislativo che in Italia nega la possibilità di affidare alle aziende municipalizzate, unico ente integralmente pubblico, il servizio idrico integrato.
Non è chiaro come gli stessi partiti, che hanno abbandonato nelle stanze del Parlamento, dal 2007 ad oggi, la legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua, possano ora sostenere questo referendum.
Piuttosto si ritiene che in questo modo essi procedano esclusivamente a capitalizzare consensi, sostenendo un’iniziativa che ha un alto valore simbolico ma una parziale efficacia politica.
Il CO.RE.ri., per rimediare a questa indebita ingerenza in un’iniziativa popolare nata dai movimenti in difesa dell'acqua come bene pubblico e per dare un più chiaro indirizzo politico al referendum, ha proposto di specificare che esso rappresenta soltanto una tappa nella lunga lotta dei comitati per la reintroduzione, mediante legge di Stato, dell’Azienda Municipalizzata, che è stata ingiustamente abolita da potenti comitati d’affare.
Respinte categoricamente dai promotori queste osservazioni, il CO.RE.ri. si impegna a riprendere il percorso avviato dalla legge di iniziativa popolare organizzando, insieme a tutti i soggetti interessati, una autonoma campagna di informazione sui beni comuni, demandando ai singoli comitati che lo compongono il compito di appoggiare o meno la campagna referendaria.
CO.RE.ri - Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania
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