Comunicato Stampa dell'ISDE su Acerra

I Medici per l'Ambiente lanciano un appello: "Pretendiamo la protezione
ambientale e sanitaria, la trasparenza e risposte chiare sullo smaltimento delle ceneri dell'inceneritore di Acerra"
28 maggio 2009 - ISDE Campania

Appello accorato dei Medici per l'Ambiente dopo lo sforamento dei livelli consentiti di polveri sottili PM10 provenienti dall'inceneritore di Acerra. Le tre centraline di controllo della qualità dell'aria situate vicino all'impianto, nel centro di Acerra e nel centro di San Felice a Cancello hanno rilevato sforamenti di 18 giorni a partire dal 23 marzo (limite 50 microng/m3) e la legge consente massimo 35 sforamenti all'anno. Il coordinatore dell'ISDE CAMPANIA Dott. Gaetano Divezzi nel suo intervento ha lanciato un accorato
appello: "Noi chiediamo che venga assicurata una adeguata protezione sanitaria (efficace funzione delle unità operative di prevenzione collettiva delle aziende sanitarie locali) della popolazione intorno agli impianti di smaltimento di rifiuti in Campani e chiediamo trasparenza assoluta sui dati di monitoraggio e risposte chiare su dove stoccare le ceneri dell'inceneritore di Acerra e operazioni di smaltimento dei filtri di questo impianto". Il Dott. Gennaro Esposito ha comunicato che le PM10 rilevate ad Acerra non possono che derivare in massima parte dall'attività di incenerimento dei rifiuti iniziata il 23 marzo scorso e che le ceneri, nonostante le rassicurazioni dei tecnici di
Bertolaso, sono sempre tossiche e manca una legislazione europea che ne regoli i sistemi di corretto smaltimento in discariche speciali". Il Dott. Antonio Marfella ha ribadito che l'attività dei medici dell'ambiente deve coniugarsi con quelle dei cittadini che protestano, e che oltre alle informazioni scientifiche bisogna denunciare alle autorità queste procedure di smaltimento pericoloso. "Dobbiamo essere un pungolo per le autorità, che ci debbono dire quando vorranno darci i risultato dello studio Sebiorec, considerando che gli Americani in Campania hanno realizzato un serio monitoraggio sulla contaminazione dei propri cittadini residenti in Campania". Tommaso Esposito del comitato contro l'inceneritore ha dichiarato alla fine: "Questo impianto nasce vecchio e non sono state osservate le 27 prescrizioni. Questo impianto era stato tarato per bruciare il Cdr, mentre oggi si brucia di tutto. Siamo seriamente preoccupati per questo".

 

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