La forma dell'acqua

In questi giorni si sta realizzando una condotta che, spillando acqua a monte della rete idrica cittadina, alimenterĂ  la zona ASI e, quindi, anche la centrale a biomasse di Pignataro Maggiore
26 luglio 2008 - Comitato Civico Permanente

In questi giorni si sta realizzando una condotta che, spillando acqua a monte della rete idrica cittadina, alimenterà la zona ASI e, quindi, anche la centrale a biomasse. Ma di quanta acqua ha bisogno, veramente, un inceneritore? Una risposta la fornisce il sito del Comune di Rivalta (To) per il termovalorizzatore della Provincia di Torino, che mostra, tra gli altri, un dato impressionante: il consumo di 2,16 kg di acqua per ogni kg di materiale bruciato! Un inceneritore da 120.000 tonnellate consumerà in un anno circa 260.000 metri cubi di acqua, 260 milioni di litri pari al fabbisogno di oltre tremila persone.

La scelta di produrre energia elettrica bruciando biomasse in una zona dove ogni estate si vive il disagio della carenza di acqua comporterà seri rischi di approvvigionamento: si userà una consistente parte delle risorse disponibili per produrre energia elettrica di cui non ne abbiamo bisogno e che non utilizzeremo mai e di cui nessuno si è preoccupato di valutarne il "costo in acqua", cioè quanto costerà ogni MW di energia elettrica prodotta in termini di acqua potabile sottratta alla comunità. Questa valutazione, infatti, non è presente in nessuna delle relazioni tecniche della BIOPOWER. Se proprio vogliamo produrre energia pulita, allora che si usi ciò che abbiamo veramente in abbondanza, come il vento o il sole, e conserviamo l'acqua per scopi più importanti.

In natura l'acqua è uno degli elementi più diffusi, non ha una forma propria, è insapore ed incolore. Ma se questo principio è valido in natura, non si può dire che la stessa cosa sia valida anche a Pignataro Maggiore: qui l'acqua, la nostra preziosa acqua prende forma, si materializza piegandosi al caparbio volere della politica per assume le scure sembianze di una condotta da 200 mm, e prende anche sapore, il sapore amaro della sconfitta di tutte quelle persone che in nome del progresso e di una dubbia ecosostenibilità dovranno condividere la propria acqua potabile con un inceneritore.

L'acqua è un dono delle stelle e come tutti gli elementi del nostro mondo non si fabbrica e si rinnova se le viene dato il tempo per farlo. Fra tutti i problemi ambientali che si pongono, quello dell'acqua forse è il principale: costituisce l'elemento più diffuso del mondo minerale e biologico, è il vettore privilegiato della vita e delle attività umane, è un bene pubblico ed esauribile che deve essere utilizzato secondo i principi del risparmio e della solidarietà.

COMITATO CIVICO PERMANENTE

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