Accompagnato da trionfalismi dei media nazionali e locali, Berlusconi annuncia da Napoli che la fase acuta dell'emergenza rifiuti è finita

Fine Luglio: copione da fine emergenza

La conclusione in luglio dell'emergenza rifiuti è perfettamente nel copione stagionale campano: in maggio puntualmente si apre una crisi rifiuti, quasi sempre creata ad arte che richiede un paio di mesi di superlavoro da parte di trasportatori di rifiuti, gestori di aree di stoccaggio e gestori di rifiuti in genere. Lo schema tipico di questi anni vede poi entro fine luglio la fine della fase acuta e concede un sereno agosto di vacanza.
18 luglio 2008 - Andrea Saccardo
Accompagnato da trionfalismi dei media nazionali e locali, Berlusconi annuncia da Napoli che la fase acuta dell'emergenza rifiuti è finita: in soli 58 giorni di suo lavoro. Sostiene di non conoscere le cause dell'emergenza rifiuti, sostiene che le accerterà ma che nel frattempo si può compiacere della fine dell'emergenza. Conclusione che sarà definitiva dopo la costruzione dei 4 termovalorizzatori previsti.
Capo del Governo tra il 2001 e il 2006, in quegli anni in cui l'emergenza si è aggravata notevolmente, Berlusconi ha agito d'intesa con Bassolino e Catenacci che erano i Commissari Governativi per l'Emergenza Rifiuti. Negli stessi anni molte procedure d'infrazione europea sono state aperte nei confronti dell'Italia per il mancato recepimento della normativa ambientale europea. In particolare il governo Berlusconi fu autore nel 2006 di un decreto (D. Lgs. 152/2006) che disincentivava la raccolta differenziata e riduceva i controlli sui trasporti di rifiuti (all'epoca i media si interessavano poco dei trasporti illegali di rifiuti tossici!).
Però Berlusconi dice di non conoscere le cause dell'emergenza.
Peraltro la conclusione in luglio dell'emergenza rifiuti è perfettamente nel copione stagionale campano: in maggio puntualmente si apre una crisi rifiuti, quasi sempre creata ad arte (come sostengono magistratura e commissioni d'inchiesta e come dimostrano singolari errori gestionali ad orologeria) che richiede un paio di mesi di superlavoro da parte di trasportatori di rifiuti, gestori di aree di stoccaggio e gestori di rifiuti in genere (il caldo incombe e questi soggetti vengono individuati con procedure semplificate). Lo schema tipico di questi anni vede poi entro fine luglio la fine della fase acuta (indice dell'avvenuto superlavoro di cui prima) e concede un sereno agosto di vacanza.
Nel caso del 2008, certamente ha avuto un ruolo anche l'apertura di tre nuove discariche regionali previste nel 2007.
Dunque, niente di nuovo sotto il sole. Resta da vedere se Berlusconi sarà capace di evitare nuove fasi acute di emergenza. Se così, non potremo che rallegrarcene come cittadini campani.
La Commissione Europea continua a chiedere soluzioni definitive. La ricetta proposta dal governo è sconcertante: ben 14 nuovi impianti di smaltimento di cui 10 discariche e 4 termovalorizzatori.
Ora, di gran parte delle discariche si potrebbe fare a meno in tempi brevi se gli impianti ex-CdR smettessero di produrre rifiuti fuori specifica, mentre i 4 termovalorizzatori sono sovradimensionati rispetto agli obiettivi di raccolta differenziata previsti.
Si potrebbe obiettare: ne vuole 4 di termovalorizzatori perché chi assicura che la differenziata s'incrementi davvero? Ora, se si considera che gli impianti di trattamento per la raccolta differenziata si realizzano in tempi più brevi dei termovalorizzatori e che i Comuni stanno realizzando i piani di raccolta differenziata previsti dall'ordinanza Prodi del gennaio 2008 si comprende che i 4 impianti di incenerimento sono troppi e che bisognerebbe investire sugli impianti di riciclaggio/compostaggio per assecondare i piani dei comuni, cioè per consentirne il prosieguo di attuazione.
Inoltre, esistono alternative ecologicamente più sicure agli impianti di incenerimento per smaltire la parte indifferenziata dei rifiuti solidi urbani (come il trattamento meccanico-biologico, il 'riciclo' come inerti dell'indifferenziato, ecc.) che però sottrarrebbero incentivi di Stato agli impianti di incenerimento (incentivi bocciati dall'UE) ma confermati in questi giorni dal Parlamento Italiano per la sola Campania, con l'appoggio dei parlamentari di opposizione che anzi hanno fatto emendamenti peggiorativi in questo senso (i campani Iannuzzi e Andria).
Auguriamoci che il governo sia in grado di tenere lontana l'emergenza rifiuti. Vigiliamo però sul fatto che, mentre un business si potrebbe chiudere (l'emergenza) un altro sembra aprirsi (lo smaltimento sovradimensionato).

 

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