Quattro discariche e un sito di stoccaggio, i cittadini: petizione all'Ue per la bonifica

Le firme inviate al commissario all'Ambiente, Potocnik, che ha definito la situazione «una vergogna di 15 anni»
25 novembre 2011 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

CASERTA — Cinque discariche e tre siti di stoccaggio nel raggio di pochi chilometri quadrati. È la situazione che vivono gli abitanti di Santa Maria la Fossa, Comune del Casertano dove più evidenti sono i segni dello scempio ambientale legato alla pessima gestione del ciclo dei rifiuti. Duemilatrecento anime che, nel giro di 15 anni, si sono ritrovate a vivere in una sorta di pattumiera a cielo aperto. Ne fanno parte: le discariche Maruzzella 1, 2 e 3 e Parco Saurino 1 e 2 più il sito di stoccaggio provvisorio dei rifiuti di Ferrandelle e l'area per il deposito delle ecoballe Pozzo Bianco. Senza dimenticare, naturalmente, la discarica di Parco Saurino 3, mai entrata in funzione. I cittadini di Santa Maria La Fossa si rivolgono ora con una petizione al commissario europeo all'Ambiente, Janez Potocnik, l'uomo che giusto tre giorni fa ha definito «una vergogna che va avanti da 15 anni» la situazione dei rifiuti a Napoli ed in Campania. Il comitato civico «Terra pulita» di Santa Maria la Fossa ha infatti preparato una petizione, in collaborazione con il Coordinamento regionale dei rifiuti e con il comitato «Terra amica» di Sparanise. È stata sottoscritta da 730 persone, che chiedono aiuto all'Ue, ed inviata a Potocnick, insieme ad un dossier fotografico. Il materiale documenta in maniera impressionante la situazione di assoluta insicurezza che caratterizza tutte le discariche presenti in quel territorio. Immagini inequivocabili: rifiuti non coperti, il percolato a contatto con il nudo terreno senza nessun tipo di protezione, stormi di gabbiani che volteggiano sull'immondizia. Il tutto in una zona fertilissima, che si pregia - viene ricordato al commissario europeo per l'Ambiente - del marchio Dop per la produzione della mozzarella di bufala.
Una denuncia che porta anche la firma di Amedeo Barletta, avvocato penalista ed esperto di diritto Europeo. Dice Teresa Campolattano, presidente del comitato «Terra Pulita»: «Aspettiamo una risposta dalla Commissione Europea e siamo certi che la giustizia farà il suo corso». Sulle discariche di Santa Maria La Fossa, in effetti, hanno da tempo accesi i riflettori anche i pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Sul vecchio sversatoio di Maruzzella, per esempio, pende una inchiesta giudiziaria relativa alla mancata bonifica. Il che, peraltro, non ha impedito che la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con ordinanza del 29 agosto, 2008, decidesse di realizzare un altro invaso capace di contenere fino ad 1.600.000 metri cubi di rifiuti.

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