Rappresentanti della stampa estera hanno battuto in lungo e in largo la Campania per raccontare l'emergenza due anni dopo

Rifiuti, i gomalisti stranieri in tour sui luoghi della vergogna

La prima visita fu effetuata nel 2007 quando la Regione era disseminata di sacchetti
26 ottobre 2009
Fonte: Giornale di Napoli

Napoli ed i suoi rifiuti fanno sempre notizia. Le immagini dei cumuni di sacchetti disseminati in tutta la città parenopea e nella sua provincia sono rimaste indelebili nella memoria non solo dei napoletani e degli italiani. Il mondo, due anni fa, si fermò a guardare sconvolto ciò che poteva accadere in una città del mondo civile quando il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti diventa non più un servizio ma una grande maccina da soldi. Il 20 marzo 2007 una delegazione della stampa estera, accompagnata da un gruppo di esperti e rappresentanti dell'Assise di Palazzo Marigliano di Napoli, del Comitato Allarme Rifiuti Tossici e dei comitati campani per la difesa della salute e dell'ambiente, approdò per la prima volta in Campania per un viaggio inchiesta in alcuni dei luoghi (Chiaiano, Lo Uttaro, Marigliano, Nola, Acerra, Caivano) del disastro ambientale e sanitario legato allo sversamento criminale di rifiuti tossici e alla fallimentare gestione del ciclo dei rifiuti urbani. A distanza di due anni, ieri, i giornalisti europei sono tornati in Campania per verificare di persona la cessata emergenza rifiuti tanto sbandierata. Il tour attraverso la Campania dei rifiuti, due anni fa, terminò a Serre, in provincia di salerno, sito di grande pregio paesistico e ambientale, sede di un'importante Oasi naturalistica del wwf e attraversato dal fiume Sele, già interessato da diverse discariche legali ed illegali, scelto dall'allora Commissariato di Governo Bertolaso per una nuova discarica di rifiuti. Ieri i tour ricomincia dalla Provincia di Caserta, località San Tammaro, sito di Maruzzella 3 dove ad aspettarli ci sono ancora gabbiani, ruspe e camion sopra una montagna di immondizia. Ci sono ancora centinaia di strade in Campania ricolme di cumuli di rifiuti. Esistono decine e decine di tipi di stoccaggio provvisorio da dove l'immondizia va rimossa prima possibile. Ci sono discariche stracolme e inquinanti proteste dei cittadini in atto. L'inceneritore di Acerra è al palo, e non si vedono ancora all'orizzonte né impianti compostaggio, né rafforzamenti del circuito di impianti di selezione del rifiuto secco, imprescindibili per aggredire in maniera seria il problema. E, soprattutto, non sono ancora state gettate le basi per un'azione fondamentale che punti sulla riduzione della produzione dei rifiuti e sulla raccolta differenziata da destinare al riciclaggio. E se in Italia tutto questo non viene raccontato, perché si continua a dire che l'emergenza in Campania è risolta, ripetendo come un disco rotto ci che la maggioranza di Governo continua a ripetere facendone il punto di forza della sua propaganda politica, toccherà, ancora una volta, alla stampa estera far sapere, fatti alla mano, come stanno realmente le cose.

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