Terra dei fuochi, vescovi in campo «Dramma umanitario, fate presto»

Lettera di Sepe e dei porporati campani: chi inquina è un essere avido
5 gennaio 2014 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

«Nella Terra dei fuochi si sta consumando un dramma umanitario. Bisogna fare presto». È il grido di dolore lanciato dal cardinale Crescenzio Sepe e dai vescovi che ogni giorno fanno i conti con l'emergenza ambientale tra le province di Napoli e Caserta. Un appello che arriva mentre il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal capoluogo partenopeo, sta lavorando senza sosta proprio sulla Terra dei fuochi. Il disastro è evidente. Veleni, rifiuti tossici, roghi quotidiani. E la gente che muore. Fino a qualche tempo fa non si conosceva il perché. Ma ora la verità sta venendo a galla, in tutta la sua drammaticità.
Ce n'è abbastanza, dicono i prelati, per accelerare al massimo: «II disastro ambientale che denunciammo circa un anno fa si è trasformato in un vero dramma umanitario, anche per il tasso di patologie tumorali che, secondo alcuni, è più alto che in altre parti d'Italia - scrivono Sepe e i vescovi in una lettera aperta - Non abbiamo competenza per dare suggerimenti e indicazioni, ma nella nostra azione pastorale siamo pronti ad affiancare e a sostenere tutti gli uomini di buona volontà, facendoci interpreti dell'angoscia, delle attese e dei diritti di quelli che sono più deboli e indifesi, di quelli che non riescono a far sentire la propria voce e il loro pianto». La Chiesa scende dunque in campo, con forza, al fianco delle istituzioni: «Durante questi lunghi mesi responsabile e costante è stata l'attenzione e l'apprensione espresse dall'Episcopato e dalla Chiesa, spiritualmente e umanamente vicine a chi è stato colpito negli affetti più cari, ma anche discretamente accanto ai tanti che si sono fatti testimoni del meraviglioso risveglio delle coscienze e di un ammirevole senso civico. I vescovi della Chiesa che è in Campania, nel rinnovare la più ferma condanna del tanto male provocato dalle forze del malaffare, esprimono profondi sentimenti di vicinanza e di sostegno alle tante famiglie colpite dalla incredibile tragedia provocata a una parte del territorio regionale ed auspicano che il percorso avviato dalle istituzioni possa proseguire rapidamente ed efficacemen te, affinchè tomi serenità nelle comunità coinvolte».
Anche il capo dello Stato, l'altro ieri, aveva voluto esprimere la sua vicinanza alle famiglie vittime dell'emergenza ambientale. Napolitano ha scritto, a tal proposito, una lettera a donMaurizio Patriciello, il parroco anti-roghi di Caivano, che potrebbe incontrare nelle prossime ore e con cui ha già discusso della Terra dei fuochi a Napoli, in Prefettura, lo scorso 29 settembre. Un tema, questo, che resta in cima all'agenda del presidente e che è stato al centro del lungo colloquio telefonico avuto con il governatore Stefano Caldoro. Si è discusso, in particolare, degli interventi da mettere in campo per bonificare le aree inquinate e degli emendamenti al decreto ad hoc approvato dal Consiglio dei ministri. La Regione ha sollecitato, a tal proposito, un correttivo che punta a incrementare gli screening ed i controlli sanitari nella Terra dei fuochi. Se ci sarà il via Ubera m Parlamento, chi vorrà sottoporsi agli esami clinici non dovrà pagare il ticket. Caldoro ha inoltre illustrato al capo dello Stato, nelle linee generali, gli obiettivi degli investimenti di 3 miliardi che la Regione intende mettere in atto per lo sviluppo della Campania e il percorso di stabilizzazione finanziaria in atto, anticipati in un'intervista al Mattino. Quanto al nodo del registro tumori pediatrici, che la comunità scientifica sollecita da tempo, la Regione assicura: «Dopo anni di ritardi, su disposizione della struttura commissariale, è ultimato l'iter sulla istituzione del registro. Il provvedimento sa- rà esecutivo la prossima settimana. L'iter, che per l'impugnativa del governo ha rischiato di essere bloccato, ha avuto una fondamentale accelerazione grazie all'azione messa in atto in Campania. Sarà possibile quindi il monitoraggio di tutte le patologie neoplastiche che interessano la fascia pediatrica e sarà possibile rilevare eventuali differenze in aumento o di minuzione e le relative cause». Anche i partiti si muovono. Per RosyBindi, presidente della commissione Antimafia ed ex ministro della Salute, «la politica deve fare la sua parte con l'urgenza che il dramma della Terra dei fuochi impone. L'appello della Chiesa campana va raccolto e fatto proprio dalle istituzioni. Come commissione Antimafia abbiamo lavorato per migliorare il decreto del governo e ora si deve avviare un percorso serio di bonifica del territorio e di ripristino della legalità». Critico il giudizio del co-portavoce dei Verdi Angelo Bonelli: «L'Italia è il Paese delle bonifiche dimenticate dove più di 6 milioni di cittadini non sanno cosa respirano, mangiano e perché si ammalano». E il deputato Arturo Scotto, segretario re gionale Sei Campania, rilancia: «Hanno ragione i vescovi campani che chiedono una sterzata radicale. Il decreto che discuterà la Camera la prossima settimana (le audizioni iniziano martedì, ndr) rischia di essere solo un tampone ad una vicenda che ha assunto proporzioni gigantesche e inconciliabili con la tenuta democratica di una parte del Paese». Mentre il gruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera toma ad attaccare Napolitano: «II capo dello Stato parla di legalità e poi gira la testa dall'altra parte quando deve agire contro le mafie e i suoi veleni».

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